C’è un’elemento che, spesso, tendiamo a sottovalutare o a tacere.
E’ questo quello che cercherò di analizzare in questo articolo.
Il fumo non è un business che vede come unico attore l’industria del tabacco.
Stiamo parlando di miliardi in tutto il mondo, certo, ma la vendita di sigarette rappresenta un fatturato decisamente inferiore rispetto ai trattamenti per malattie croniche e / o mortali causate dal fumo.
È un business d’oro per l’industria farmaceutica, miliardi di ricavi e garantito per diversi decenni.
Dinnanzi a questa gallina dalle uova d’oro, i produttori di tabacco potrebbero quasi passare per mendicanti.
E per di più, non è facile competere.
Perché i big pharma sono i bravi ragazzi, quelli che si prendono cura delle persone.
L’industria del tabacco rappresenta i cattivi, le persone che uccidono i loro simili.
Sono loro il bersaglio nel mirino, costretti a navigare in mezzo a normative sempre più restrittive, si evolvono costantemente in un clima molto ostile e devono arrampicarsi sugli specchi per guadagnare qualche centesimo per ogni sigaretta venduta. Quindi il vaping che si sta sviluppando a tutta velocità, non è fatto per sistemare il loro business già abbastanza complicato.