L’etimologia della parola giocoleria (dal francese Jongleur) viene dalla Francia dove gli artisti che praticavano questa arte erano comici erranti, ballerini e acrobati ed era un tipo di arte basata sulla capacità di lanciare e riprendere oggetti vari, al volo con un certo ritmo, senza farli cadere.
Giocoleria: le prima testimonianze storiche.
La giocoleria in Egitto.
Le prime testimonianze documentarie della giocoleria risalgono al 1900 a.C. e sono state ritrovate nella tomba del faraone egiziano Khnumhotep II a Beni Khasan. Gli archeologi hanno trovato un’immagine in rilievo di ragazze che giocano a palla, proprio con la tecnica della giocoleria.
La giocoleria nella Magna Grecia.
Lo storico greco Senofonte raccontava di un ballerino di Siracusa che si destreggiava con ben 12 cerchi.
La giocoleria nell’Impero Romano.
I romani guardavano alla giocoleria come un mezzo per sviluppare la destrezza nel maneggiare le armi. I soldati che sapevano destreggiare con pesanti spade, scudi, lance e coltelli affilati erano chiamati “ventagli” mentre i giocolieri veri e propri erano chiamati “pilarius“. Nei testi dell’epoca veniva persino menzionato un giovane artista che utilizzava, come attrezzi da giocoliere, delle torce incandescenti.
La giocoleria nel Medio Evo.
Nel periodo storico che definiamo Medio Evo, nuovi oggetti di scena apparvero nelle esibizioni dei giocolieri e dei menestrelli: dadi, tamburelli, pipe o piatti di porcellana.
La giocoleria nell’antica Cina.
Nelle esibizioni dei giocolieri dell’antica Cina, era chiaramente visibile il legame con il lavoro dei contadini e degli artigiani. I cinesi trasformarono, il modo di portare le valigie sulla testa, molto diffuso in Oriente, in un originale spettacolo di giocoleria utilizzando come oggetti di scena, pesanti vasi di porcellana. La stessa tecnica dei piatti o delle piastre di porcellana roteanti sulle canne di bambù derivava dall’abilità lavorativa dei ceramisti che controllavano, in modo simile, il corretto centraggio dei prodotti.
La giocoleria in Giappone.
I giapponesi combinavano la giocoleria con i trucchi magici. Questa sintesi era alla base del repertorio dei giocolieri giapponesi, che utilizzavano trottole, ventagli in e sia per la giocoleria tradizionale che in quella a contatto, dove prevalevano nell’uso degli arti e dei nasi. Lo stile delle esibizioni degli artisti giapponesi si distingueva per l’euforia e il modo cerimoniale di presentare gli esercizi.
La giocoleria tra il XIX e il XX secolo.
La giocoleria nel XIX secolo era diventata uno dei principali generi circensi, caratterizzata da una grande varietà di forme, stili, tecniche e oggetti di scena.
La giocoleria moderna era divisa in due ben distinte direzioni artistiche: quella che utilizza gli oggetti di scena classici e quella che utilizza oggetti uso quotidiano. I giocolieri classici lavoravano con oggetti di scena appositamente personalizzati per loro quali: palline, bastoncini, torce, piatti, anelli, clave, la cui forma consentiva agli artisti di gestirne contemporaneamente un gran numero.
La fioritura dell’arte della giocoleria con oggetti domestici fu associata all’apparizione a cavallo tra il XIX e il XX secolo dei giocolieri da salone.
Questi artisti indossavano abiti eleganti o smoking e si destreggiavano con cilindri, sigari, stecche da biliardo, candelabri o articoli da ristorante. Non mancavano artisti che agivano nelle vesti di un cameriere goffo, facendo cadere e rompere piatti.
Dalla seconda metà del XX secolo. lo stile della giocoleria da salone si trasformò in una nuova tecnica, perché gli artisti destreggiavano con soli tre oggetti: cappelli, scatole di sigari e palline. Il loro lavoro si distingueva dai precedenti per il ritmo frizzante e perché combinava delle connessioni inaspettate tra i vari tipi di esercizio.
Una varietà di genere separata, era rappresentata da due o più giocolieri che in gruppo, destreggiano oggetti di scena lanciandoli tra di loro. Gli oggetti di scena più comuni per i giocolieri di tale genere erano le mazze.
La giocoleria oggi.
Il progresso della giocoleria d’oggi, è in gran parte dovuto ai giocolieri russi, che tuttora si distinguono per l’alta capacità tecnica, che consente loro di giocolare con un gran numero di oggetti e con una notevole varietà di soluzioni artistiche e compositive di numeri artistici.
Nel circo moderno si sono diffusi molti stili di giocoleria quali:
- Giocoleria e danza.
- Giocoleria del rimbalzo – metodo originale di giocoleria che si ottiene lanciando delle palline contro una parete e di riprenderle senza farle cadere. La complessità di questo esercizio non sta nel numero di palline, ma di farle rimbalzare tra più piani diversi in uno spazio chiuso.
- Giocoleria del biliardo – si tratta di un originale esercizio che utilizza appunto un biliardo.
- Giocoleria e pattinaggio artistico,
- Giocoleria e grandi cerchi.
- Giocoleria con le palline da ping-pong – tecnica particolare di soffiarle e prenderle con la bocca.
- Giocoleria con oggetti di scena pesanti o pericolosi – gli artisti che sviluppano questi tipi di esercizi sono chiamati giocolieri artigianali o di potere.
- Giocoleria con i piedi.
Conclusioni: il segreto della giocoleria è pratica, pratica, pratica!
La giocoleria è una forma di abilità fisica che è stata praticata per migliaia di anni e che richiede una pratica continua per affinare e migliorare le proprie capacità. Ma è anche un’importante forma di intrattenimento per affascinare un pubblico formato da grandi e piccini. I giocolieri possono essere visti anche come artisti di strada o come persone che lavorano in altre forme di intrattenimento.
La giocoleria amatoriale, oggi in grande spolvero è una disciplina che rappresenta un valido percorso di educazione per le persone moderne. Una forma di allenamento, di scoperta di sé stesso e di divertimento dove il focus è sulla ricerca dell’armonia attraverso la fluidità del movimento.
Gli oggetti di scena della giocoleria classica, utilizzati dai giocolieri in tutto il mondo, sono reperibili in negozi specializzati, spesso tenuti da ex-giocolieri che offrono anche pillole e trucchi per imparare la giocoleria, perché:
nessuno smette mai di essere un giocoliere.