Migliorare non solo le infrastrutture fisiche, ma anche quelle digitali: l’ambiziosa agenda di Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, punta a portare la connessione ad alta velocità anche nelle località più isolate.
Luigi Ferraris presenta il piano Gigabit Rail&Road, per una migliore connettività in tutto il Paese
Gruppo FS gestisce ben 17mila chilometri di ferrovie e 32mila chilometri di strade: un’infrastruttura estesa, capillare e di importanza strategica, che può essere utilizzata, secondo l’AD Luigi Ferraris, per migliorare non solo la qualità dei trasporti, ma anche quella della connessione internet dell’intero Paese. Questa ambiziosa aspirazione risulta ancora più fondamentale nel contesto del programma della Commissione Europea per il mercato unico digitale, nonché degli obiettivi del PNRR. Luigi Ferraris ha annunciato, nel contesto della conferenza “ComoLake – Next Generation Innovations”, il progetto Gigabit Rail&Road, che potenzierà il segnale 5G sull’intero territorio nazionale attraverso l’installazione di reti a fibra ottica lungo le linee ferroviarie gestite dal Gruppo FS.
Luigi Ferraris: “Installeremo la fibra ottica in 2.200 stazioni attive e 500 stazioni inutilizzate”
Tra gli interventi previsti nel piano, Luigi Ferraris ha previsto inoltre la possibilità di “portare la fibra ottica nelle 2.200 stazioni ferroviarie attive che, insieme alle pubbliche amministrazioni, sono il centro nevralgico delle aree urbane”. Ma oltre alle stazioni attive, Gruppo FS gestisce altri asset inutilizzati che possono essere valorizzati per promuovere l’innovazione digitale dell’Italia: si tratta delle “oltre 500 stazioni che oggi non sono più utilizzate per la mobilità, ma che possono portare una migliore connettività in aree limitrofe o rurali e spingere verso una maggiore competitività dei settori industriale e agricolo del Paese”. Il ruolo strategico del Gruppo FS nell’implementare la strategia di digitalizzazione del Paese è stato confermato dal Protocollo d’Intesa firmato da Luigi Ferraris con i Ministri Alessio Butti, Matteo Salvini e Adolfo Urso.