Presso il Forum Ambrosetti – The European House, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro è intervenuto sul tema delicato delle dipendenze di materie prime. La crisi delle forniture legate al gas russo ha reso evidente la necessità di diversificare gli approvvigionamenti di energia, mentre c’è ancora poca sensibilità per una criticità altrettanto ragguardevole – quella dei materiali rari. Come porre rimedio? Iren ha già sviluppato diverse soluzioni.
Luca Dal Fabbro presenta i risultati dello studio Iren-Ambrosetti
Pochi sanno cosa siano le materie prime critiche, ma queste sono fondamentali in innumerevoli settori, specialmente quelli legati alla tecnologia e alla transizione energetica: Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, è intervenuto al Forum Ambrosetti proprio per diffondere consapevolezza su questo tema. Droni, apparecchiature mediche, tecnologia aerospaziale ed elettronica dipendono da tali materiali, che tuttavia l’Italia importa al 95% dalla Cina. Recentemente, la crisi russo-ucraina ha rivelato quanto sia fondamentale non dipendere da un singolo fornitore per materie strategiche: ma come può l’Italia avere accesso a queste risorse, dal momento che non sono naturalmente presenti sul suo territorio? Luca Dal Fabbro ha una risposta: attraverso impianti di recupero, è possibile approvvigionarsi di queste materie critiche a partire da tablet, schermi televisivi e altri rifiuti elettronici, soddisfacendo quasi un terzo del nostro fabbisogno complessivo. L’investimento necessario? Secondo il Presidente di Iren, mezzo miliardo sarebbe più che sufficiente per mettere in attività una decina di impianti di recupero. Iren ne gestisce già diversi in Italia, utilizzando tecnologie innovative per dare nuova vita a rifiuti elettronici che verrebbero altrimenti conferiti nelle nostre discariche.
Diversificare le fonti energetiche: la strategia di Luca Dal Fabbro
La dipendenza da scongiurare, tuttavia, non è solo quella dei materiali, ma anche quella delle risorse energetiche, ha evidenziato Luca Dal Fabbro. I prezzi dell’energia sono tornati stabili, ma è necessario guardare avanti continuando a diversificare le fonti di approvvigionamento e prediligendo le rinnovabili, non solo per una questione di sostenibilità, ma anche di autonomia strategica. Secondo il Presidente di Iren, sono tre le direzioni in cui guardare: fotovoltaico, idroelettrico e biogas. Benché Iren stia sperimentando tutte queste opzioni, per Luca Dal Fabbro è il biogas a costituire l’alternativa più promettente: “In Italia si potrebbero fare 10 miliardi di metri cubi di biogas da scarti, in particolare di produzione agroalimentari”. Non a caso, Iren gestisce a Reggio Emilia un impianto di grandi dimensioni, il più importante sull’intero suolo nazionale, e ne controlla un altro in Liguria.