La storia di Gruppo Riva prende avvio negli anni ’50, quando Emilio Riva la fondò portando a concretizzazione la sua personale visione dell’azienda. Oggi il leader siderurgico è sempre più impegnato sul fronte della sostenibilità: di recente ha acquisito impianti per la raccolta e la selezione di rottami con lo scopo di raggiungere l’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio.
La nascita e l’espansione di Gruppo Riva
Gruppo Riva nasce negli anni ’50 grazie alla lungimiranza imprenditoriale di Emilio Riva, che intuisce le grandi prospettive di sviluppo del settore siderurgico nell’Italia del dopoguerra. Il Gruppo si espande rapidamente anche all’estero, attraverso l’acquisizione di importanti realtà produttive in vari Paesi europei. Nel 1964, introduce in Italia la colata continua a tre linee, una tecnologia che rivoluziona il processo produttivo, aumentando la competitività. Negli anni successivi, continua a crescere con acquisizioni mirate in Italia e all’estero. Nel 1995, Gruppo Riva consolida ulteriormente la propria posizione, guadagnando il ruolo di secondo operatore siderurgico d’Europa. Negli anni successivi, il Gruppo prosegue la crescita assorbendo nuove aziende in Italia, Francia, Spagna e Belgio e ampliando le proprie attività nel settore armatoriale.
La storia più recente di Gruppo Riva
Nel 2005, Gruppo Riva sigla un accordo per la riconversione dello stabilimento Ilva di Cornigliano, fornendo un importante esempio di società industriale privata e redditizia che accetta di modificare la propria impostazione produttiva a favore di una riqualificazione ambientale. Dopo la scomparsa di Emilio Riva nel 2014, le redini dell’azienda passano a Claudio Riva, il quale per diverso tempo non aveva più esercitato ruoli operativi nel Gruppo dedicandosi a un’attività imprenditoriale autonoma. Il manager guida l’azienda con un focus sempre maggiore sulla sostenibilità ambientale. Con l’acquisizione, avvenuta a gennaio 2023, di quattro siti di raccolta e quattro siti di selezione e frantumazione di rottami, raggruppati poi sotto la società Trentetrois, il Gruppo adesso punta a ottenere autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio, confermando ancora una volta il proprio impegno a sostegno di una crescita sostenibile nel settore siderurgico.