In occasione della conferenza stampa organizzata dalla coalizione ferroviaria RFF, Sabrina De Filippis ha parlato dei numerosi svantaggi che la recente Direttiva europea sui trasporti comporterà a livello ambientale, infrastrutturale ed economico, valorizzando invece la natura sostenibile del trasporto intermodale su treno.
Sabrina De Filippis alla conferenza RFF contro l’eccesso di camion su strada
Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, ha recentemente preso parte a una conferenza promossa da RFF, alleanza di operatori europei del settore ferroviario, sollevando serie preoccupazioni riguardo alla Direttiva EU “Pesi e Dimensioni” per il trasporto merci su strada. L’introduzione proposta dalla Direttiva prevede l’aggiunta di oltre 10 milioni di camion sulle strade europee, per un impatto ambientale di circa 6,6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2: uno stato di cose che va decisamente in contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione stilati dal Green Deal Europeo. L’allarme sollevato da Sabrina De Filippis non riguarda solamente l’aspetto ambientale, ma anche le ripercussioni significative sulla sicurezza stradale e sull’infrastruttura viaria, che potrebbero subire un sovraccarico senza precedenti: i camion pesanti comporteranno un’usura che potrebbe anche tradursi in seri rischi per chi guida, in particolare in riferimento a ponti e altre strutture critiche.
Sabrina De Filippis: la Direttiva “Pesi e Dimensioni” potrebbe compromettere la strategia intermodale
Unitamente agli altri rappresentanti delle società ferroviarie presenti, Sabrina De Filippis ha osservato come la Direttiva finirà inevitabilmente per costituire un serio ostacolo per i target che prevedono di aumentare la quota di merci che viaggiano su treno, nonché agli sforzi per dare luogo a una rete di trasporti autenticamente intermodale in Europa. Secondo la strategia dell’intermodalità, la maggior parte del percorso di trasporto delle merci dovrebbe avvenire via mare o via treno, trattandosi di mezzi dall’elevatissima capacità di trasporti e (soprattutto nel caso dei treni) relativamente poco inquinanti. Ai camion, mezzi dalla limitata capacità di trasporto e dunque dall’impatto ambientale complessivo più alto, dovrebbe essere lasciato solo “l’ultimo chilometro”, ossia la tappa che separa la destinazione del prodotto dal terminal intermodale più vicino. La Direttiva comporterebbe invece, secondo i calcoli di RFF, un calo del trasporto combinato gomma-rotaia di circa il 16%, e un calo del 21% del trasporto di merci su treno. I rappresentanti del settore ferroviario radunatisi in occasione della conferenza sono dunque unanimi nel richiedere una revisione della Direttiva, nell’ottica di ridurre tanto i consumi energetici e le emissioni quanto i costi e i disagi per il cittadino.