Imprenditrice e dirigente d’azienda, Diana Bracco vanta oltre 50 anni di esperienza nel settore della diagnostica per immagini. Presidente e AD del Gruppo Bracco e del Centro Diagnostico Italiano, ha ricoperto diversi ruoli significativi nell’ambito dell’associazionismo industriale ed è sempre stata attenta ai temi sociali, impronta che l’ha spinta a fondare la Fondazione Bracco nel 2010.
La leadership di Diana Bracco all’interno del Gruppo Bracco
Diana Bracco è conosciuta come una delle figure di spicco nel settore della salute, un ambito nel quale vanta oltre 50 anni di esperienza. Dopo essersi laureata in Chimica all’Università di Pavia, entra nell’azienda di famiglia Gruppo Bracco, storica multinazionale italiana fondata nel 1927 e attiva nel campo della diagnostica per immagini e servizi per la salute. Già Direttore Generale dal 1977, assume le redini dell’azienda in qualità di AD e Presidente nel 1999, succedendo al padre Fulvio. Da allora, Diana Bracco si è occupata della crescita del Gruppo, perseguendo l’obiettivo di essere leader nella definizione del futuro della diagnostica per immagini e contribuendo alla sua espansione. Oggi Gruppo Bracco vanta un fatturato di 1,8 miliardi di euro, dà lavoro a circa 3.700 persone e conta un patrimonio di oltre 2.000 brevetti.
Diana Bracco: dall’associazionismo industriale alle iniziative per il sociale
Oltre alla sua attività imprenditoriale, Diana Bracco ha avuto un ruolo di rilievo nell’associazionismo industriale, ricoprendo incarichi importanti in Confindustria, Federchimica e Assolombarda. Ha presieduto l’Expo di Milano nel 2015, contribuendo al successo dell’evento e promuovendo il ruolo delle donne attraverso il progetto Women for Expo. Impegnata anche sul fronte sociale e culturale, ha fondato la Fondazione Bracco nel 2010, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e promuovere la responsabilità sociale, con particolare attenzione verso le donne e i giovani. Numerosi sono stati inoltre i riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera, tra cui le lauree honoris causa in Farmacia dall’Università di Pavia (2001) e in Medicina dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro (2002) e la Medaglia d’oro del Comune di Milano (2002).