Gruppo Danieli cresce grazie alla corsa per l’acciaio green: nonostante la ridotta domanda di acciaio, la società ha conseguito risultati finanziari notevoli, attribuibili specialmente ai numerosi ordini di impianti siderurgici ecologici realizzati dalla divisione Plant Making.
Il Bilancio semestrale di Gruppo Danieli
Gruppo Danieli ha rivelato i numeri del proprio bilancio semestrale, che descrive un quadro di forte crescita. L’azienda ha registrato un incremento dell’11% nei ricavi, raggiungendo i 2 miliardi e 72 milioni di euro, con un Ebitda salito del 10% e un utile netto in aumento del 33%. Questi dati non solo dimostrano la solidità e l’efficienza della gestione aziendale, ma evidenziano anche come il Gruppo stia navigando con successo le turbolenze del mercato. In particolare, la divisione Plant Making, specializzata nella produzione di impianti siderurgici a basso impatto ambientale, ha registrato una crescita impressionante, con un incremento dei ricavi del 162%. Subiscono invece una leggera decrescita gli ordini della divisione Steel Making, dedicata alla produzione diretta di acciaio, principalmente a causa della diminuzione internazionale della domanda e degli elevati costi dell’energia. Tuttavia, già nei primi mesi del 2024, anche la divisione Steel Making ha mostrato segni evidenti di ripresa: “I volumi di spedizione sono ancora su buoni livelli”.
Gruppo Danieli, le ragioni del successo della divisione Plant Making
Gli ottimi risultati ottenuti dalla divisione Plant Making sono da attribuire alla continua crescita della domanda di impianti sostenibili per la produzione dell’acciaio, settore in cui Gruppo Danieli presenta una indubbia leadership. Attraverso continui investimenti in termini di ricerca ed efficientamento, la multinazionale di Buttrio ha infatti sviluppato macchinari e impianti in grado non solo di produrre acciaio in modo estremamente efficiente, ma anche di ridurre al minimo le emissioni inquinanti del processo. L’aumento della domanda globale è dovuto sia a una crescente sensibilità ecologica da parte degli operatori di settore, sia alle recenti direttive UE che penalizzano gli acciai prodotti in modo inquinante, proponendo invece significativi sgravi per i prodotti realizzati secondo le norme di sostenibilità.