Progetto Stig di Anas: focus su innovazione e sicurezza su strada

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Come osservato dall’AD di Anas Aldo Isi, Stig (Sistema Telecontrollo Impianti in Galleria) è partito nel 2018 e si chiuderà nel 2027, per un investimento complessivo di 30 milioni di euro. 450 le gallerie coinvolte in attività di sicurezza, monitoraggio e connessione digitale.

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L’impegno di Anas per l’innovazione e la sicurezza su strada

“Anas può contare su un sistema di telecontrollo degli impianti per la supervisione delle condizioni di viabilità e la gestione automatizzata degli scenari di rischio. Il programma, che riguarda 450 gallerie, è partito nel 2018 e si chiuderà nel 2027, per un investimento di 30 milioni di euro”. A illustrare i dettagli del progetto Stig è Aldo Isi, Amministratore Delegato di Anas, in un intervento a Letexpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili tenutasi a Verona dal 12 al 15 marzo 2024. Frangente in cui Anas ha presentato gli interventi in programma in materia di sicurezza delle gallerie, monitoraggio di ponti e viadotti e strade digitali: questi i temi al centro di Stig (Sistema Telecontrollo Impianti in Galleria), che si avvale dell’utilizzo di tecnologie di ultima generazione. Tra queste, RMT-Smart Scada (Industrial Automation per le logiche di controllo automatico degli impianti); sensori di rilevazione IoT per il monitoraggio delle condizioni di qualità dell’aria; PMV freccia croce (Process Automation per la canalizzazione proattiva del traffico); telecamere AID (Advanced Image Detection per l’analisi delle situazioni di rischio); colonnine SOS (fonia digitale per la riduzione dei tempi di intervento).

Anas: entro il 2032 la trasformazione digitale di 6.700 chilometri di strade

Sul fronte dell’innovazione tecnologica, ha evidenziato l’AD Aldo Isi, Anas è all’opera con “investimenti del programma che mirano alla realizzazione di infrastrutture innovative in grado di accrescere i livelli di sicurezza, resilienza e sostenibilità delle strade, al servizio delle persone e del Paese”. In tal senso, “la Digital Road Anas genera, coordina e bilancia un ecosistema di flussi di informazione il cui valore aggiunto per utenti, road operator e Paese rende necessario l’impegno dell’azienda allo scopo di garantire processi stabili e continui di qualità e affidabilità dei dati”. Il progetto punta, nello specifico, alla trasformazione digitale di 6.700 chilometri di strade entro il 2032, con un impegno economico che ammonta a 864,1 milioni di euro. Ma non solo: anche grazie al programma SHM (Structural Health Monitoring), Anas è in grado di operare sul fronte della manutenzione e del monitoraggio delle infrastrutture agendo su due livelli: installazione di sensori sulle opere d’arte e ispezioni standard visive con personale specializzato. Ne deriva un ampio controllo e monitoraggio dello stato di salute delle infrastrutture, oltre a una piena integrazione con i protocolli manutentivi grazie alla banca dati centralizzata. Un approccio che, ha sottolineato Aldo Isi in conclusione, “permette di organizzare, gestire e ottimizzare una mole enorme di dati che riguardano i 18.720 ponti e viadotti da ispezionare”.

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