Auto elettriche: l’Europa in ritardo, l’intervista a Luca de Meo

Luca de Meo

Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha condiviso la sua visione sulla transizione verso l’auto elettrica in Europa e gli ostacoli politici che potrebbero rallentarne il progresso. Il manager, che dal 2023 è anche Presidente dell’Associazione dei Costruttori Europei di Automobili (ACEA), ha rilasciato un’intervista al “Corriere della Sera” affrontando temi cruciali per il futuro dell’industria automobilistica europea.

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Luca de Meo: “Transizione elettrica entro il 2035? Più flessibilità per non sprecare gli investimenti”

Luca de Meo ha espresso preoccupazione per il ritmo accelerato con cui l’Europa punta a eliminare le auto termiche entro il 2035. Secondo il manager, la Francia e Renault Group avevano già indicato tale scadenza come troppo ravvicinata e avrebbero preferito puntare al 2040. Nonostante il rallentamento attuale del mercato, il CEO ritiene che abbandonare l’obiettivo sarebbe un grave errore strategico, visto che l’industria automobilistica europea ha investito decine di miliardi di euro nella transizione verso l’elettrico. Modificare i piani a questo punto significherebbe gettare al vento tali investimenti. Il CEO di Renault Group sottolinea l’importanza del progresso tecnologico, evidenziando che le auto di nuova generazione, caratterizzate da nuove architetture software e aggiornamenti da remoto, sono tutte elettriche. Riconosce però che passare dal 10% al 100% di quota di mercato per i veicoli elettrici in 12 anni è estremamente complicato. Per questo motivo, chiede flessibilità nelle scadenze, soprattutto considerando che molti Paesi non hanno ancora superato una quota di mercato del 5% per i modelli elettrici. Luca de Meo ha anche messo in luce il vantaggio competitivo della Cina nel settore delle auto elettriche. I costruttori cinesi hanno anticipato l’opportunità tecnologica mentre in Europa si discuteva ancora di diesel, guadagnando così una generazione di vantaggio. Per il manager, la trasformazione verso l’elettrico è uno “sport di squadra” e richiede la cooperazione dell’intero ecosistema, inclusi regolatori e mercati finanziari.

Luca de Meo: “Per fare delle scelte, abbiamo bisogno di visibilità sul futuro”

Uno dei punti più controversi affrontati da Luca de Meo riguarda l’investimento in infrastrutture di ricarica in Italia. Renault Group ha mostrato interesse a investire in Free to X, la società di colonnine di ricarica di Autostrade per l’Italia, ma sembra che l’operazione stia incontrando resistenze politiche. “La nostra proposta è buona per l’Italia, potenzierebbe le infrastrutture di ricarica e aiuterebbe gli italiani a viaggiare con l’auto elettrica”, ha fatto sapere l’AD, chiarendo però che “se la porta è chiusa, peccato: investiremo in Spagna o altrove”. Sul fronte delle relazioni commerciali con la Cina, il manager ha ribadito l’importanza di non politicizzare la questione dei dazi, preferendo un approccio basato su regole tecniche e giuridiche dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Sebbene riconosca che l’installazione di impianti di assemblaggio da parte dei cinesi in Europa sia un tentativo di aggirare i dazi, Luca de Meo vede anche opportunità di collaborazione che potrebbero stimolare l’industria europea. Il manager ha infine sottolineato la necessità di stabilità politica e chiarezza a lungo termine per le grandi aziende come Renault. Le decisioni strategiche industriali non dovrebbero essere influenzate dai cicli elettorali, ma dovrebbero impegnare i Paesi per periodi più lunghi. La stabilità è essenziale anche per quanto riguarda gli incentivi all’acquisto, che non possono cambiare annualmente in base ai bilanci. “Per fare delle scelte – ha quindi concluso – abbiamo bisogno di visibilità sul futuro”.

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