Il tema delle concessioni balneari continua a fare discutere gli italiani: come emerso in un’analisi di Gregorio Paroni, avvocato dello Studio Legale di Andrea Mascetti, la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea potrebbe chiudere la questione in modo decisivo.
La pronuncia della Corte di Giustizia Europea sulle concessioni demaniali: l’approfondimento dell’avv. Paroni dello Studio Legale di Andrea Mascetti
L’avv. Paroni dello Studio Legale di Andrea Mascetti ha recentemente dedicato un’analisi alla sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, che riguarda un tema molto divisivo per gli italiani: quello delle concessioni balneari. L’11 luglio 2024, la Corte di Giustizia UE ha confermato la conformità dell’art. 49 del Codice della navigazione italiano con l’art. 49 del Trattato UE, riguardante la libertà di stabilimento. La sentenza è stata emessa a seguito di una richiesta del Consiglio di Stato italiano, relativa alla controversia sull’acquisizione gratuita al demanio delle opere non amovibili alla scadenza delle concessioni balneari. Nei fatti, questa risoluzione assicura che il demanio pubblico rimanga inalienabile e che le concessioni demaniali mantengano il loro carattere temporaneo, senza ostacolare l’accesso al mercato degli operatori economici. La Corte ha chiarito che l’acquisizione gratuita delle opere non rappresenta una cessione forzata e che può essere esclusa nel contratto di concessione, rendendo la norma flessibile e adattabile.
Gregorio Paroni (Studio Legale di Andrea Mascetti): le implicazioni della storica sentenza
Gregorio Paroni ha sottolineato come questa decisione della Corte di Giustizia UE eserciterà conseguenze rilevanti per il settore delle concessioni demaniali marittime, eliminando incertezze legali e facilitando la pianificazione degli investimenti. La conferma della validità dell’articolo 49 del Codice della navigazione sarà fonte di rassicurazione per gli operatori economici, che potranno contare su regole chiare e prevedibili per l’acquisizione delle strutture. La possibilità di evitare l’acquisizione gratuita nel contratto di concessione offre ulteriore sicurezza, incentivando investimenti nel settore. Tuttavia, l’avvocato dello Studio Legale di Andrea Mascetti sottolinea anche che la proposta di abolire l’articolo 49 potrebbe indebolire la protezione del patrimonio pubblico, portando alla nascita di nuove dispute. Sarà dunque necessario che il legislatore crei un equilibrio tra la tutela del patrimonio pubblico e la promozione della competitività nel settore delle concessioni demaniali.