Dario Lo Bosco: “Investimenti da record di RFI in Sicilia”

Dario Lo Bosco

Portare a 250 chilometri orari la velocità delle principali linee ferroviarie siciliane, elettrificare la tratta Palermo-Trapani, ammodernare le stazioni e collegarle con i principali aeroporti, ridurre i tempi di percorrenza tra gli scali e trasformare gli immobili in disuso in accademie internazionali: questi sono solo alcuni dei punti del grande Piano che RFI, guidata dal Presidente Dario Lo Bosco, sta attuando per ridefinire il panorama infrastrutturale dell’Isola.

Dario Lo Bosco

Dario Lo Bosco: “Sforzo senza precedenti” di RFI in Sicilia

In Sicilia non si era mai vista una cosa simile”: Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, ha illustrato nel dettaglio gli investimenti di RFI per l’Isola, sottolineando come dei 44 miliardi di euro impiegati in tutta Italia per gli ambiziosi progetti infrastrutturali della società, ben 17,4 saranno utilizzati per il rinnovamento e l’espansione delle ferrovie siciliane. Il Piano prevede l’ammodernamento della linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina, con l’obiettivo di raggiungere una velocità massima di 250 km/h in alcuni tratti. In preparazione del Ponte sullo Stretto, il Gruppo FS sta studiando ulteriori modifiche per estendere questa velocità a tutta la linea. Dario Lo Bosco ha annunciato inoltre ulteriori interventi, che includono l’elettrificazione della tratta Palermo-Trapani e l’integrazione della stazione di Birgi con il vicino aeroporto.

I progetti di RFI per le stazioni siciliane illustrati da Dario Lo Bosco

Dario Lo Bosco ha inoltre anticipato l’intenzione di RFI di rinnovare radicalmente le stazioni siciliane attraverso accordi con Unioncamere Sicilia e Federfarma, trasformandole in “hub di servizi per i passeggeri, dall’offerta di prodotti enogastronomici e dell’artigianato a quella di prodotti per la salute e il benessere”. Secondo il manager, RFI prevede inoltre di rigenerare le stazioni in disuso per metterle al servizio della cittadinanza: particolarmente strategico sarà il progetto di fondare, riutilizzando la vecchia Stazione ennese, un Centro di Studi che attrarrà anche studenti dall’estero.

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