Stefano Venier: obiettivi chiari e ambizioni nel primo Transition Plan di Snam

Stefano Venier

Stefano Venier: “Questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura”.

 

Stefano Venier: il primo Transition Plan di Snam, una roadmap chiara e credibile verso il Net Zero al 2050

Fornisce un set completo di iniziative, metriche e Kpi per supportare una transizione credibile verso il Net Zero al 2050”, ha evidenziato l’AD Stefano Venier lo scorso 17 ottobre presentando il primo Transition Plan di Snam che prevede investimenti per 26 miliardi di euro entro il 2032 per decarbonizzare le proprie infrastrutture e diminuire l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni: un documento che sarà costantemente aggiornato per riflettere efficacemente l’evoluzione del sistema energetico anche in relazione ai risultati conseguiti e ai progressi raggiunti sul fronte dell’innovazione tecnologica. “Abbiamo fissato obiettivi chiari e ambiziosi per la riduzione delle emissioni, in particolare quelle di scope 1 e 2, che riguardano direttamente Snam. Prevediamo di ridurre queste emissioni del 40% entro il 2030, raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040 e il Net Zero entro il 2050”, ha spiegato l’AD Stefano Venier illustrando il documento. Gli investimenti sono suddivisi in due fasi: la prima (2023-2027) focalizzata sul mantenimento dell’affidabilità e della resilienza degli asset a livello mondiale del sistema energetico e la seconda (2028-2032) sull’evoluzione verso un sistema multi-molecola. Le azioni e gli obiettivi indicati nel Transition Plan sono sostenuti da una governance chiara, con iniziative attuabili sul contenimento delle emissioni e la biodiversità e il ruolo crescente della finanza sostenibile che “ci aiuterà a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione”. Basti pensare che dal 40% del totale dei finanziamenti impegnati nel 2020 si è passati a circa l’80% nel 2023 e la quota aumenterà ulteriormente all’85% entro il 2027: attualmente più del 50% del finanziamento sostenibile è legato agli indicatori di riduzione delle emissioni, a ulteriore conferma del più ampio impegno di Snam in materia di sostenibilità.

Stefano Venier: la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam

Parlando del complesso percorso verso il Net Zero, l’AD Stefano Venier ha ribadito che “questo è il momento giusto per agire attraverso una roadmap di sostenibilità a tutto tondo con un percorso solido e attendibile verso le emissioni Net Zero e un impatto positivo sulla natura”: sul fronte della biodiversità, Snam si impegna a raggiungere la Zero Net Conversion quest’anno e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell’acqua e dei rifiuti. Nei dati inclusi nel Transition Plan emerge anche la resilienza degli asset di Snam durante il percorso verso il Net Zero e oltre: come indicato in più occasioni anche dall’AD Stefano Venier, giocano infatti un ruolo fondamentale nella transizione verso la neutralità carbonica, soprattutto per le industrie energetiche e per quelle dei settori hard to abate. Sulla base di una valutazione approfondita dei rischi in tutti gli scenari, il documento conferma la resilienza del modello di business multi-molecola di Snam, basato principalmente sull’uso e l’esposizione al rischio fisico degli asset lungo l’intero percorso fino al 2050 e oltre: solo l’1% dei gasdotti presenta un rischio di sottoutilizzo fino al 2040 e meno del 10% nel 2050.

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