Come salvare le TLC in Italia: il punto di vista di Pietro Labriola

Pietro Labriola, AD di TIM

Le telecomunicazioni rappresentano un pilastro imprescindibile per l’economia moderna, un settore essenziale da cui dipendono migliaia di servizi utilizzati quotidianamente da cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, ha recentemente pubblicato un approfondimento sul proprio profilo LinkedIn, delineando una serie di criticità e proponendo soluzioni per rilanciare un comparto che, nonostante la sua centralità, rischia di essere compromesso da inefficienze strutturali e normative inadeguate.

Pietro Labriola: il paradosso delle telecomunicazioni tra investimenti record e prezzi insostenibili

Pietro Labriola spiega come le telecomunicazioni siano troppo spesso date per scontate, sia dai consumatori sia dalle istituzioni. Nonostante gli ingenti investimenti realizzati dagli operatori, che in Italia hanno superato i 7 miliardi di euro all’anno secondo i dati Asstel, il settore continua a essere penalizzato da una pressione costante sui prezzi. Il paradosso è evidente: a fronte di un incremento esponenziale delle prestazioni offerte – in termini di velocità, copertura e qualità – i prezzi dei servizi di telefonia fissa e mobile sono tra i più bassi al mondo. Questa dinamica è insostenibile nel lungo termine e rischia di compromettere la capacità degli operatori di continuare a investire in infrastrutture strategiche, come la fibra ottica e il 5G. Secondo l’AD, il modello regolatorio europeo, nato all’epoca delle privatizzazioni, si è concentrato esclusivamente sulla massimizzazione della concorrenza per abbassare i prezzi. Questo approccio si scontra però con una realtà che richiede interventi più bilanciati. Le piattaforme Over The Top (OTT), come Netflix e WhatsApp, utilizzano le reti degli operatori senza contribuire ai costi infrastrutturali, creando un evidente squilibrio competitivo. Come ricorda Pietro Labriola, i contratti con i fornitori di infrastrutture prevedono inoltre rincari annui legati all’inflazione, mentre i prezzi finali per i consumatori restano statici.

Pietro Labriola: l’importanza di una politica industriale mirata

Per superare queste criticità, Pietro Labriola sottolinea la necessità di un intervento coordinato tra tutti gli attori coinvolti: operatori, regolatori e istituzioni. Serve un quadro normativo che consenta al settore di operare in modo equo, con regole uniformi per servizi comparabili e prezzi che riflettano l’inflazione e gli investimenti. Nel suo intervento, l’AD mette in luce l’impegno di TIM nel guidare la transizione digitale. La business unit TIM Enterprise rappresenta un punto di riferimento per i grandi clienti e la Pubblica Amministrazione, mentre TIM Consumer si sta evolvendo verso un modello di Customer Platform, affiancando ai servizi tradizionali nuove proposte innovative. Questa trasformazione mira a generare valore non solo per il Gruppo, ma anche per il Paese, favorendo l’inclusione digitale e supportando la transizione verso una società sempre più connessa. Pietro Labriola lancia un appello alle istituzioni italiane ed europee per riconoscere il valore strategico delle telecomunicazioni e adottare misure concrete per garantirne la sostenibilità. “Le telecomunicazioni non sono solo un settore economico, sono un servizio essenziale che permette il funzionamento di gran parte della società moderna e digitale”, scrive l’AD di TIM. Interventi mirati e un cambio di paradigma sono indispensabili per garantire che il settore possa continuare a crescere, innovare e fornire servizi di qualità. Il futuro delle telecomunicazioni, conclude il manager, dipende dalla capacità di tutti gli attori di collaborare per creare un sistema equilibrato, in cui consumatori e operatori possano beneficiare di regole eque e sostenibili. “Inaction is not an option“, ammonisce Pietro Labriola: è il momento di agire.

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