Daniele Ragone: Progetti del Cuore e il sostegno alla Fondazione Exodus

Daniele Ragone

Si è tenuto lo scorso novembre l’evento per il 40esimo anniversario della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi. Presente anche Daniele Ragone: con il Progetto HOPE diffonde l’educazione alla prevenzione sanitaria attraverso screening gratuiti.

40esimo anniversario di Fondazione Exodus: l’intervento di Daniele Ragone

Dal 21 al 24 novembre in Piazza Duomo si è tenuto l’evento per il 40esimo anniversario dalla nascita della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi. Presente anche Daniele Ragone, Amministratore Unico di Progetti del Cuore, che ha parlato delle iniziative future. “Progetti del Cuore è una fondazione che collabora da tempo con Exodus e con Don Antonio. Insieme a lui abbiamo fatto diversi progetti di mobilità gratuita, tra cui dotare associazioni ed enti di automezzi per il trasporto di persone con difficoltà motorie. Aiutiamo Don Antonio in tutte le sue comunità in giro per l’Italia, abbiamo anche sostenuto La Carovana di Exodus, una bellissima manifestazione che Don Antonio fa girando tutta la penisola”, ha sottolineato Daniele Ragone.

Daniele Ragone: l’importanza della prevenzione sanitaria

Per l’evento dell’anniversario della Fondazione Exodus e i 95 anni di Don Antonio, Daniele Ragone è stato in Piazza Duomo il 24 novembre con il Progetto HOPE, con lo scopo di eseguire screening sanitari gratuiti e diffondere il concetto di prevenzione. Per tutte le persone non coperte dal servizio sanitario, è stato possibile accedere a visite senologiche, mammografie ed ecografie tramite la clinica mobile del progetto. Non solo solidarietà, ma anche “educazione, perché partiamo fin dalle ragazze di giovane età, dai 20 anni, a insegnare l’importanza della prevenzione attraverso queste visite ed esami diagnostici”. In chiusura, Daniele Ragone ha ricordato il lavoro di sostenibilità di Don Antonio, che supporta comunità di adolescenti e donne sole con bambini. In questo contesto “rientra anche la prevenzione sanitaria, l’importanza di curarsi e di dare qualcosa agli altri che non possono avere senza l’aiuto di fondazioni come la nostra o come quella di Don Antonio”.

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