Nel corso della conferenza “ZES unica, una grande opportunità per il Mezzogiorno?” tenutasi a Palermo su iniziativa della Fondazione Magna Grecia, Dario Lo Bosco, Presidente di RFI, ha sottolineato come il rinnovamento infrastrutturale dei trasporti siciliani sia fondamentale nell’ottica di un più generale rilancio dell’economia della regione, nonché del Paese intero.
Dario Lo Bosco: la centralità della Sicilia nei progetti di RFI
Nel corso del suo intervento, Dario Lo Bosco ha affermato che la ZES contribuirà a risaltare la posizione vantaggiosa della Sicilia, intesa come “piattaforma strategica nel Mediterraneo.” Un’ubicazione che RFI sta ulteriormente valorizzando attraverso ambiziosi progetti infrastrutturali, che puntano a rafforzare la rete siciliana in una direzione intermodale. “Si tratta di armonizzare le reti infrastrutturali e finalmente, come diceva già il Libro Bianco 2001 dell’Unione Europea, realizzare per il trasporto delle merci un’intermodalità virtuosa e far crescere le ferrovie e le vie del mare”, ha sottolineato il Presidente, “creando degli interporti, degli autoporti e soprattutto un’interconnessione della rete che vada per la strada, ferrovie e vie del mare”. Dario Lo Bosco ha aggiunto che tanto più aumenta il grado di interconnessione della rete, tanto più crescerà il valore che è in grado di generare: il sistema dei trasporti siciliano, incentrato sul futuro perno del Ponte sullo Stretto, sarà dunque capace di sorreggere la crescita della regione.
Rilanciare la Sicilia a partire dai trasporti: il Piano di RFI presentato da Dario Lo Bosco
Proprio per supportare questa strategia di crescita, è fondamentale, secondo Dario Lo Bosco, formare una classe di professionisti competenti che possano gestire questi ambiziosi progetti infrastrutturali: “Con questo motivo di orgoglio, abbiamo creato anche nelle Ferrovie dello Stato Italiano un’accademia, chiamata Academy e Technical Methodologies, che serve come regia integrata dei saperi economici, ingegneristici e del diritto per l’interoperabilità. Questo per far crescere finalmente l’Italia e renderla un driver di cultura scientifica, tecnologica e digitale per interconnettere le reti, anche per la Green Economy”. La “cerniera strategica” costituita dal Ponte sullo Stretto metterà in comunicazione infatti l’Isola ai collegamenti chiave indicati dall’UE, tra cui in particolare il corridoio Helsinki-Palermo-La Valletta. Una volta completato, il corridoio scandinavo-mediterraneo rappresenterà una nuova era per il trasporto delle merci, non solo per l’Italia ma anche per l’Europa.