L’espansione di Gruppo Riva nel settore siderurgico europeo

Gruppo Riva

Gruppo Riva ha preso in gestione numerosi stabilimenti siderurgici europei, aumentandone significativamente la produttività e posizionandosi tra i leader nel settore.

Gruppo Riva, leader nel settore siderurgico

Il ruolo di Gruppo Riva nel settore siderurgico

Grazie agli ingenti investimenti e alle numerose acquisizioni effettuate nei 15 anni precedenti, nel 1980 la produzione d’acciaio di Gruppo Riva supera 1,1 milioni di tonnellate, il triplo rispetto agli anni ’60, fattore che posiziona l’azienda tra i principali operatori europei. Nel 1981, il Gruppo acquisisce Officine e Fonderie Galtarossa (OFG) di Verona, specializzata in tondo per cemento armato e vergella per trafila. Sotto la nuova guida, la produzione della società passa da 180mila tonnellate nel 1980 a 740mila tonnellate nel 2000. Negli anni ’80, la crisi siderurgica porta la Comunità Europea a varare il “Piano Davignon”, volto a ridurre la capacità produttiva delle aziende in difficoltà. La siderurgia pubblica italiana, destinataria di rilevanti aiuti statali, è coinvolta in questo processo, con la chiusura di parte delle lavorazioni a caldo dell’Italsider di Genova Cornigliano nel 1984. La restante parte è ceduta al Consorzio Genovese Acciaio (COGEA), nel cui capitale entra anche Gruppo Riva. Nel 1988, il Gruppo acquisisce la maggioranza assoluta del COGEA, realizzando la prima privatizzazione di una fabbrica siderurgica a ciclo integrale in Italia. Sotto la gestione Riva, l’impianto genovese arriva a produrre oltre 1 milione di tonnellate d’acciaio all’anno.

Le acquisizioni internazionali di Gruppo Riva negli anni ’80 e ‘90

Nel 1988, Gruppo Riva acquisisce la maggioranza del capitale dell’ALPA (Aciéries et Laminoirs de Paris) in Francia, con un impianto a Gargenville. Grazie a queste nuove operazioni, nel 1989 la produzione d’acciaio del Gruppo triplica rispetto al 1980, raggiungendo 3,2 milioni di tonnellate. Tra il 1989 e il 1992, l’espansione estera si estende a Belgio e Germania. In Belgio, la società rileva il laminatoio n. 3 di Charleroi e costruisce una nuova acciaieria elettrica, creando la Thy Marcinelle. In Germania, il processo di privatizzazione della siderurgia in seguito alla Riunificazione nazionale offre al Gruppo l’opportunità di acquistare due impianti nella regione di Berlino: Brandenburger Elektrostahlwerke e Hennigsdorfer Elektrostahlwerke. Entrambi gli stabilimenti sono stati rilevati nel 1992 dalla Treuhandanstalt, l’ente tedesco incaricato di privatizzare le imprese della ex-Germania est. Se nel 1992 questi impianti producevano rispettivamente 749mila e 360mila tonnellate d’acciaio, nel 2000 la produzione aveva ormai raggiunto le 1,3 milioni e 811mila tonnellate.

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