Alessandro Benetton: “Amos Alcott diceva che è un buon libro quello che si apre con aspettative e si chiude con un profitto. Spero che da questi tre libri voi possiate trarre l’ispirazione giusta”.
Tre libri per l’estate: i consigli di Alessandro Benetton
In diverse occasioni Alessandro Benetton, attraverso la sua video-rubrica social “Un caffè con Alessandro”, ha consigliato ai suoi followers letture interessanti e costruttive. Lo ha fatto anche di recente: d’altronde, si sa, in estate si ha più tempo per dedicare qualche ora ai libri. Tre libri “sperando che troviate il tempo per leggerli, perché vi assicuro che vi ispireranno”. Il primo: “What It Takes”, di Steven Schwarzman, co-fondatore del colosso finanziario Blackstone e “nostro socio in alcune attività di Edizione”. Si tratta di un manuale “quasi indispensabile da leggere per chiunque voglia fare l’imprenditore”: a colpire maggiormente Alessandro Benetton è “che i diversi insegnamenti che si possono trarre dal libro nascono da errori ammessi e raccontati da Schwarzman”. L’importante quando si inciampa in un “heroic mistake” è assumersene tutta la responsabilità, come ha fatto anche l’autore del libro, e “questo non è comune per un imprenditore”.
Alessandro Benetton: trovate il tempo per leggerli, perché vi assicuro che vi ispireranno
Il secondo libro che consiglia Alessandro Benetton è “L’arte di correre”, di Haruki Murakami. “Non è un libro sulla corsa, ma piuttosto una riflessione sulla vita, la disciplina e la perseveranza. Murakami ci racconta il suo percorso personale come corridore e scrittore, mostrandoci come la corsa lo aiuti a concentrarsi e mantenere la mente lucida”: l’esperienza dell’autore insegna “che per essere migliori in qualcosa, ogni tanto bisogna dedicarsi anima e corpo a qualcos’altro”. Vuoi essere un bravo scrittore? Corri le maratone. Vuoi essere un bravo imprenditore? Scia, surfa, vai in bicicletta, qualsiasi cosa: l’importante è che ti faccia stare bene. Alessandro Benetton parla infine di “Salvare il mondo prima di cena”, di Jonathan Safran Foer: “Va oltre il semplice tema della sostenibilità ambientale. Non è un romanzo, non è una ricerca scientifica. È piuttosto una riflessione sullo stato di salute del nostro pianeta. Ormai è chiaro: quello che mangiamo ha un impatto enorme sul nostro pianeta e Foer propone un approccio molto interessante, perché non radicale e quindi perseguibile da tutti”.