La CEO di Illycaffè Cristina Scocchia ospite di W Executive Meets: leadership, responsabilità ed etica i temi centrali dell’intervista condotta da Filippo Cesarino, Equity & Founding Partner di W Executive.
La visione internazionale di Cristina Scocchia
Due volte tra le 100 donne più influenti secondo “Forbes”, ha guidato grandi realtà come L’Oréal e KIKO Milano dopo aver avviato la carriera in una grande multinazionale come Procter & Gamble e oggi è a AD di Illycaffè. Cristina Scocchia è cresciuta, professionalmente parlando, in realtà dall’assetto internazionale ed è poi approdata in ruoli di leadership in aziende italiane, portando con sé il suo bagaglio di competenze. “Devo dire che sono stata molto fortunata perché ho avuto due esperienze, una in KIKO con Percassi e l’altra in illycaffè con Andrea Illy, dove ho avuto massima libertà – racconta la manager – Sono due aziende che hanno deciso di aprirsi al management e, in entrambi i casi, a me è stata data la più ampia autonomia nella selezione dei talenti. Ho quindi potuto formare squadre coese, compatte e motivate, mettendo insieme il meglio di ciò che ho trovato in azienda, cioè persone molto affezionate al contesto, esperte del settore e dei prodotti, con persone che arrivavano da background molto diversi. Non è un caso che In entrambe le aziende, per esempio, abbia avuto un Chief Marketing Officer non italiano che non parlava italiano”. Spingendo l’intero team a condurre riunioni in inglese, secondo Cristina Scocchia, questo ha contribuito “a fare un salto quantico nello sviluppo di una cultura più aperta e internazionale”.
Cristina Scocchia: il codice etico di un leader
In tutte le realtà che ha guidato, Cristina Scocchia ha operato mantenendo fede ai suoi valori. Primo su tutti, quello che lei chiama un “codice etico superiore”. Lo stesso che l’ha portata a prendere a volte decisioni difficili, come quando durante il Covid – allora in qualità di AD di KIKO Milano – decise di chiudere 1.000 negozi nel mondo, prima ancora che fosse obbligatorio per legge, e poi anche l’e-commerce, per salvaguardare la salute di fornitori e corrieri. “Molti mi hanno dato della pazza, perché era un momento in cui l’e-commerce esplodeva. Mi sono chiesta però: i fornitori che preparano i pacchi, i corrieri che li consegnano, stanno lavorando in sicurezza? Avevano i dispositivi di protezione individuale, che all’epoca mancavano perfino negli ospedali? Quei giorni erano i giorni delle bare che uscivano da Bergamo sui camion dell’esercito. Non potevo far lavorare le persone in quelle condizioni”, racconta. Per Cristina Scocchia, un leader deve avere soprattutto un “quoziente morale forte”. Essere leader significa quindi essere responsabili non solo delle persone che lavorano nella propria azienda, ma anche della comunità in cui l’azienda opera. “Se puoi fare la differenza sul benessere delle persone che lavorano con te e sul benessere delle comunità in cui sei inserita, allora hai il dovere di fare la differenza in positivo”, afferma la CEO. Da qui l’importanza di integrare il valore economico-finanziario con quelli etici, morali, sociali e ambientali.