“Al primo intoppo, se non c’è la passione, non riesci a fare nulla nella vita. Quindi preferisco fare qualcosa che mi piace”: con questa mentalità Pietro Labriola abbandonò la sicurezza della formazione in ingegneria per studiare economia e commercio. Oggi, è AD di TIM.
La storia di Pietro Labriola: le sliding doors che gli hanno cambiato la vita
AD del Gruppo TIM, membro del board di GSMA e del Consiglio Generale di Confindustria, ‘Best Ceo’ secondo Institutional Investor: la carriera di Pietro Labriola è indubbiamente piena di successi. Ma mentre la racconta al podcast “Connecting the Dots – The Invisible Path to Success”, il manager mette l’accento su come le sue scelte siano state guidate dal coraggio e dalla passione. Cresciuto nella periferia di Bari come un ragazzo intelligente e vivace, spiazza i genitori abbandonando gli studi in ingegneria per iniziare Economia e Commercio. Nonostante le difficoltà al primo esame, conclude il percorso accademico con il 110 e lode. Studia per diventare commercialista (“sono sempre stato una persona che fa il piano B”, dice divertito) ma viene affascinato dal boom della telecomunicazione all’inizio degli anni ’90. Pietro Labriola dunque ad un confortevole posto di lavoro in banca a Bari preferisce uno stage a Milano presso France Telecom. Un’altra importante sliding door, che lo porterà alla rapida carriera culminata alla guida del Gruppo TIM
Pietro Labriola: “Coinvolgo i miei dipendenti nei processi decisionali e gli faccio sempre capire perché prendo certe decisioni”
Per il suo sviluppo umano e professionale, Pietro Labriola ringrazia il suo primo capo, che gli attribuì immediatamente una grande fiducia permettendogli di crescere. Lo faceva infatti partecipare alle riunioni e ai processi decisionali, portandolo così a maturare molto più velocemente. Pietro Labriola ha poi fatto propria questa strategia di management: rendere i propri colleghi partecipi dei processi decisionali, e far loro capire le ragioni dietro alle scelte. Un ulteriore consiglio è quello di seguire le proprie passioni anche quando questo significa affrontare un grande cambiamento. Il lungo soggiorno di lavoro in Brasile e i risultati conseguiti permisero infatti al manager di ottenere numerosi riconoscimenti che portarono la sua carriera all’apice della gerarchia di TIM.