Gianpiero Strisciuglio, AD di RFI, ha affermato che la possibilità di una rete ad alta velocità adriatica sta venendo presa in considerazione: sebbene l’investimento sarebbe costoso, l’impatto sul PIL evidenziato da alcune analisi porterebbe a notevoli benefici.
Gianpiero Strisciuglio annuncia la possibilità di una rete ferroviaria ad alta velocità lungo l’Adriatico
L’AD di RFI Gianpiero Strisciuglio, ha anticipato quella che potrebbe costituire una vera e propria rivoluzione nel settore dei trasporti in Italia. Nel corso di un incontro con l’associazione culturale pugliese L’isola che non c’è, Il manager ha annunciato che RFI sta attualmente valutando diverse alternative riguardanti la creazione di una nuova rete ferroviaria ad alta velocità dedicata all’Adriatica. L’annuncio ha già scatenato gli entusiasmi degli abitanti delle regioni interessate.
Gianpiero Strisciuglio ha sottolineato che, mentre il lavoro sugli studi relativi alla nuova rete è ancora in corso, nei prossimi giorni saranno in grado di comunicare quando tali risultati saranno disponibili per essere valutati. Un punto cruciale sarà la questione dei finanziamenti, che secondo l’AD costringerà la politica a prendere decisioni basate sulle ipotesi presentate.
Gianpiero Strisciuglio commenta l’analisi di Confindustria
Secondo quanto anticipato da Gianpiero Strisciuglio, un’analisi condotta da Confindustria Ancona ha delineato gli impatti economici potenziali di questa iniziativa. Sebbene la costruzione di una nuova linea ad alta velocità comporterebbe un notevole investimento, stimato intorno ai 44 miliardi di euro, questa infrastruttura potrebbe generare un notevole incremento del PIL, che è stato stimato in circa 95 miliardi di euro. Oltre ai benefici di natura economica, si prevede che la creazione di questa nuova linea ad alta velocità avrà un impatto positivo su molteplici settori, tra cui il turismo, l’industria, la riduzione dell’inquinamento e la qualità della vita.
Si prospetta infatti la creazione di circa 144.000 posti di lavoro stabili a tempo pieno, distribuiti in varia misura tra tutte le regioni italiane coinvolte. Per tali regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia), il solo cantiere del progetto contribuirebbe a una crescita del PIL in media dello 0,6% su base annua, mentre a livello nazionale il contributo alla crescita si attesterebbe intorno allo 0,4%.