Alessandro Benetton: “Misurare gli effetti che le attività produttive generano a livello ambientale e sociale consente di avere una visione di insieme, fondamentale per decidere quale direzione vogliamo prendere”.
Alessandro Benetton: la sostenibilità rischia di restare un concetto vuoto, impalpabile se non crea valore condiviso
Le imprese, ha ribadito Alessandro Benetton in un’intervista uscita lo scorso 21 dicembre su “MoltoFuturo”, devono occuparsi delle comunità e dei territori generando valore condiviso: diversamente “non potranno mai prosperare nel medio-lungo periodo”. È l’insegnamento che Michael Porter, suo mentore ad Harvard, gli trasmise ormai 30 anni fa: “Una verità oggi diventata ancora più cogente”. L’impegno sulla sostenibilità ambientale e sociale portato avanti nel suo ruolo di imprenditore gli ha portato di recente il riconoscimento di “Global Advocate of the Year 2023”, assegnato annualmente da UNCA, l’Associazione dei Corrispondenti presso le Nazioni Unite, a personalità di alto profilo impegnate nel trovare una soluzione a questioni globali e urgenti come la risoluzione dei conflitti, gli aiuti umanitari, il controllo delle malattie o, appunto, il cambiamento climatico. “Misurare gli effetti che le attività produttive generano a livello ambientale e sociale consente di avere una visione di insieme, fondamentale per decidere quale direzione vogliamo prendere”, ha spiegato nell’intervista Alessandro Benetton sottolineando come considerare la sostenibilità un elemento strategico di fare business sia “per noi uno dei modi per costruire il futuro”. Di altrettanto fondamentale importanza poi “investire in innovazione tecnologica e fare tutto il possibile per promuovere in modo concreto l’occupazione dei più giovani”.
Alessandro Benetton: le aziende tecnologiche legate al clima rimodelleranno rapidamente l’economia globale
Nell’intervista, Alessandro Benetton ha raccontato come ogni azienda possa declinare concretamente l’impegno nel disegnare un futuro sempre più sostenibile. È quanto ispira quotidianamente le attività che portano avanti nei loro settori di riferimento le realtà che orbitano all’interno della galassia di Edizione: “La sostenibilità, senza generare effetti sulle persone, rischia di restare un concetto vuoto, impalpabile”. Basti pensare alla mobilità: “I passeggeri chiedono sempre più di viaggiare su reti e mezzi rispettosi dell’ambiente. È quello che sta facendo, ad esempio, il Leonardo da Vinci, il principale aeroporto del nostro Paese, più volte premiato come il migliore d’Europa. A Fiumicino da anni le infrastrutture vengono realizzate solo attraverso canoni stringenti di circular economy, l’acqua viene risparmiata grazie a un innovativo sistema idrico di raccolta e diffusione mentre la raccolta differenziata, grazie anche alla collaborazione attiva dei viaggiatori, si attesta su punte del 98-99%. Inoltre le anticipo che, entro il 2028, tutto il fabbisogno energetico dell’aeroporto sarà fornito da energie rinnovabili, che sostituiranno l’attuale centrale a gas”. Tra le grandi sfide la riduzione delle emissioni: “Come Mundys, dimezzeremo le emissioni dirette delle nostre infrastrutture entro il 2030, azzerandole al più tardi al 2040”. E il cambiamento climatico: “Le aziende tecnologiche legate al clima rimodelleranno rapidamente l’economia globale. Sulla scia di un’esperienza lunga 30 anni nella costruzione di nuovi campioni industriali, abbiamo dato vita di recente a 2100 Ventures, proprio per scommettere sui giovani talenti con un supporto fatto di investimenti, relazioni, know how, aiutandoli così ad affrontare i nuovi mercati che si apriranno nell’ambito del climate-tech”. Per Alessandro Benetton “siamo sulla strada giusta”: necessario ora “andare avanti con tutta la determinazione del caso, creando le condizioni perché le cose accadano”.