“Lo scorso anno con 250 ingressi e intendiamo avanti per altri tre (anni, ndr) con un complessivo di 1.000 nuove assunzioni”: la risposta di Mediaset alle sfide del settore nell’intervista all’AD Pier Silvio Berlusconi del “Corriere della Sera”.
Pier Silvio Berlusconi: Mediaset in controtendenza, sviluppo e nuove assunzioni in risposta alle sfide del settore
Quale futuro per Mediaset? Ne ha parlato l’AD Pier Silvio Berlusconi in un’intervista che il “Corriere della Sera” ha pubblicato lo scorso 18 marzo. In uno scenario particolarmente complesso “avremmo potuto stringere la cinghia, ‘fare economie’, ‘fare efficienza’ come si dice in gergo aziendale e come fanno le grandi multinazionali”: Mediaset invece ha deciso di rispondere rilanciando. “Abbiamo preferito puntare sullo sviluppo con orgoglio. E con un po’ di coraggio farlo mentre il settore dei media va in direzione opposta. Noi, in controtendenza, assumiamo. E assumiamo per metà under 30 e per il 50% donne. Abbiamo già iniziato lo scorso anno con 250 ingressi e intendiamo andare avanti per altri tre con un complessivo di 1.000 nuove assunzioni”, ha spiegato Pier Silvio Berlusconi. Parola d’ordine quindi: sviluppo. E il saldo fra chi entra e chi esce è assolutamente positivo, aggiunge l’AD: “Il nostro organico sta crescendo. Non assumiamo solo data scientist o digital oriented già formati che hanno un loro ruolo già definito in azienda, ma anche giovani che formiamo singolarmente e che seguiremo nel corso della loro carriera. Tra loro ci sono i nostri manager del futuro”.
MFE, Pier Silvio Berlusconi: ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico, calda, locale, in diretta
La televisione generalista, sottolinea Pier Silvio Berlusconi nell’intervista, “se fatta bene, mantenuta viva e moderna, si difende alla grande”. E nel caso di Mediaset “continua a dare soddisfazioni”: difficile negare che sia “tostissima” ma “con il giusto mix di esperienza e investimenti si può addirittura crescere”. E i numeri sembrano dargli ragione: “È presto per dirlo e ci vuole cautela. Ma contrariamente alle previsioni degli analisti, il mercato sembra tonico. La nostra raccolta pubblicitaria di Gruppo in Italia e Spagna nel primo trimestre del 2024 ci fa vedere un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Con due guerre, i tassi di interesse alle stelle, l’inflazione, il caro energia e via dicendo, anche il 2023 lo vedevamo durissimo. Eppure, stiamo per chiudere il bilancio con un utile superiore ai 217 milioni del 2022. E senza l’effetto contabile dei dividendi della Germania”. Il riferimento è alla situazione di ProsiebenSat, in perdita: “È importante che cambi rotta e torni a investire sulla televisione”. Il progetto di MFE (MediaForEurope) per creare un grande broadcaster europeo, rimarca in merito Pier Silvio Berlusconi, non significa fare una tv italiana in Germania con prodotti congelati tipo quelli delle piattaforme, senz’anima: “Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico. Calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato e in questo caso assolutamente tedesca. Noi persino in Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”.